E’ passato esattamente un anno da quando mia madre, senza alcuna ragione, passò da sola il giorno di Pasqua invece che poter guidare mezz’oretta verso la sua seconda residenza, senza entrare in contatto con nessuno, e poter raggiungere la sua famiglia. Senza alcuna ragione, diciamolo, tranne che quella ragione che pian piano, lentamente ma inesorabilmente, sta iniziando a prendere corpo nelle nostre menti confuse per troppo tempo e che adesso stanno tornando alla capacità dell’analisi e della verità. Troppi paradossi, troppe incongruenze e scelte senza alcun apparente senso, hanno iniziato infatti a farci capire oggettivamente che quella ragione che probabilmente portò mia madre alla solitudine invece che in famiglia, era essenzialmente una volontaria privazione della libertà da parte delle classi dirigenti, con l’inganno che ciò avesse ragioni sanitarie e che servisse per proteggerci.
Difatti, dopo diverso tempo, come ho accenntato, l’uomo ragionevole inizia ad osservare i vari puntini di questa storia e collegarli, metterli insieme ed accorgersi di quanto sin dall’inizio alcuni denunciavano. E cioè che nelle sedi delle multinazionali, come Brico, Ikea e altri, il rischio contagio non esiste e possiamo accalcarci alle casse tutti insieme stipati come sardine. Lo stesso nei mezzi pubblici, che sembrano scoppiare come in India, con la gente che preme sulle porte del treno per riuscire a entrare. E che dire poi se c’è una conferenza strampa di un Premier, per strado o no; avete visto? Una massa di giornalisti stipati come sardine coi microfoni che tentato di strappare dichiarazioni e foto. Altro che distanziamento sociale. Epperò, si, epperò, se scendete di casa per andare da soli, senza nessuno intorno, a passeggiare in spiaggia, al sole, siete dei criminali che la polizia deve scovare. Dei pericolosi untori. E vogliamo parlare del fatto di andare a pranzo da un amico e farsi due spaghetti? Meritate l’ergastolo in questo caso. E’ sempre bello, ricordarsi, che se quell’amico vi da un appuntamento da Brico, magari in comitiva con 20 amici, e ve ne state tutti ammassati lì, allora è tutto ok. Non c’è nessuna NKVD che verrà a cercarvi per condannarvi al confino, alla rieducazione, e sono parole che scrivo con un peso, perchè mi appare questa la direzione che stiamo prenendo, specie per l’utilizzo della propaganda sulla parte più debole e stupida della popolazione, che guarda in cagnesco e denuncia le persone che vogliono soltanto vivere, accusandole di essere irresponsabili e colpa del contagio. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che alla base delle dittature comuniste, vi fu proprio il sistema sociale basato sulla delazione. I sentimenti umani vennerò manovrati dalla dottrina del terrore. Ricordo come anche i bambini, in Cina, denunciassero alla polizia i propri genitori per atti controrivoluzionari, come ad esempio nascondere alcune patate invece piegarsi a totale collettivizzazione e morire di fame. Era un totale lavaggio del cervello.
Siamo giunti, ormai, a dover tutti constatare qualcosa che non va, proprio per quelle incongruenze che fanno comprendere che le ragioni che stanno portando alla limitazione della nostra libertà sono altre. Il punto di non ritorno è stata questa Pasqua che ha visto una situzione imbarazzante anche solo da raccontare. In pratica voi avete il divieto di scendere di casa e andare dalla nonna a mangiare facendo pochi chilometri in un altro comune, però se per caso la nonna abita a Parigi o a Boston è tutto ok. Potete tranquillamente andare in aeroporto, viaggiare a contatto con migliaia di persone e una possibilità di contagio altissima, atterrare all’estero, prendere metropolitane e treni, mangiare dalla nonna, e poi tornare a casa col viaggio di ritorno. Non vi venga in mente, però, di scendere da casa a Roma, e mettervi sul raccordo per andare ad Ostia dalla zia. Verreste non solo trattati come criminali da forze di polizia che presto dovranno svegliarsi per non vedere il popolo rivoltarsi contro di loro, ma la cosa peggiore, e che ho anticipato, è che verrete additati come untori e criminali irresponsabili. Questo da parte di quella fetta di popolazione che ha subito una propaganda sanitaria atta a non far comprendere che con la scusa del virus, si sta in realtà introducendo un nuovo modello sociale dove, in pochi anni, verrà fatto lentamente accettare alle persone che, ad esempio, si ha l’autorizzazione solo per fare la stessa strada da casa al lavoro, come in Corea del Nord.
Un nuovo modello sociale che si sta introducendo esattamente come oltre la cortina di ferro, privando le persone degli svaghi, della possibilità di uscire la sera, del diritto di mangiare una pizza e un panino con un amico, perchè c’è il virus, perchè è pericoloso, ma se invece con l’amico vai alle 11 di mattina da Brico il virus non c’è. Ma veramente siete disposti a farvi prendere per idioti in questo modo? E vogliamo parlare dei bar e ristoranti? Cioè è vietato uscire di casa a meno di ragioni di salute o lavoro, però i bar e i ristoranti sono aperti per asporto. Ma allora come faccio ad andare a prendere una torta al bar se è vietato uscire di casa per andare a comprare una torta?
La cosa più esilarante di tutto questo è che il potere, sapendo che la gente non sa leggere e non approfondisce, ha scritto dei provvedimenti confusionari e contraddittori in modo tale da creare il terrore nella gente del dover uscire da casa, ma allo stesso tempo non andare incontro a problemi di costituzionalità di norme assolutamente infattibili. E quindi abbiamo il paradosso: è vietato uscire di casa se non per le note ragioni di salute e lavoro, però due righe sotto si legge che si può andare da amici e parenti ma massimo in due. Ma attenzione, questa è la migliore: si può andare a casa di amici e parenti in massimo due, però nel comma successivo è assolutamente vietato andare in una secoda casa a meno che questa non sia disabitata. Si, ci potete andare, in una seconda casa, ma non se ci sono amici e parenti!!! Prendete fiato e rilettete. E’ tutto vero: in pratica io posso uscire e andare a casa di mia nonna a pranzo, ma soltanto se la casa è intestata alla nonna. Se la casa è mia perchè anni fa me l’ha donata, allora c’è il rischio contagio e non posso andarci perchè quella stessa casa diventa una seconda casa che invece di essere disabitata è la casa dove la nonna vive. E’ quindi è vietato andarci!!!
E’ la Pasqua, questa Pasqua, della stabilizzazione dell’emergenza. E’ la Pasqua campanello d’allarme per chi è dotato di ragione, per chi legge nel passato, per chi proietta nel futuro. E’ la Pasqua, questa Pasqua, che ancora una volta vede l’annullamento di processioni religiose, sfilate di Santi, tributi che sono religione soltanto per l’ateo stolto e incolto; ma che sono antropologia culturale, civiltà, comunità, senso di appartenenza e condivisione non solo per il cristiano credente, ma anche per l’ateo colto e consapevole.
Un mondo senza Dio, con la possibilità di pregarlo in clandestinità, lo abbiamo già visto. Eravamo convinti appartenesse al passato, ce lo siamo trovati davanti con una veste nuova fatta di capitale finanziario e sdradicamento. Ci sono ormai tutti gli elementi per riflettere sul fatto che tutto quello che sta avvenendo ha una ragione. Tra poco vi obbligheranno a dire: “non ho altro Dio al di fuori di Amazon”. Riflettiamo oltre che pregare. Perchè siamo alle porte della necessità emergenziale di una nuova pagina di resistenza. Stavolta davvero!