Non è mia intenzione fare l’ennesima cronaca di quanto avvenuto a Colonia. Sarebbe possibile dedicare qualche rigo, certamente, alle geniali soluzioni che gli artefici di questo disastro hanno ideato; prendere tutti i clandestini e buttarli fuori? Troppo facile, non scherziamo: ad esempio, la sindaca pro immigrati ha consigliato alle donne un codice comportamentale: non si devono avvicinare ad essi a meno della distanza di un braccio. Il tutto addolcito dall’uso del termine “sconosciuti” e non “immigrati” ma tutti sappiamo a chi si riferisse. Lascio a voi ogni commento. Lo avesse proposto Salvini? Immaginate le reazioni se Salvini avesse detto che gli immigrati vanno tenuti a un braccio di distanza. Prima ci hanno fatto invadere di bestie fuori controllo accusando di razzismo chi diceva che sarebbe finita così e poi come soluzione ci dicono che dobbiamo tenerli a un braccio di distanza. Meno male che ci sono questi intellettuali del progresso che ci illuminano!
E non è mia intenzione, inoltre, far eccessiva polemica con le femministe di sinistra; quelle che ci impongono l’esercizio patetico di dire sindaca e non sindaco e lo vantano come conquista di chissà cosa, quando è solo un surrogato di emancipazione; quelle del “se non ora quando”, che hanno difeso nelle piazze la dignità della donna contro Berlusconi lo stupratore e che oggi sono letteralmente scomparse; quelle, per intenderci, che hanno impiantato una campagna mediatica sul cosiddetto femminicidio. Quelle capitanate dalla Presidentessa della Cameressa (Camera è già un vocabolo femminile ma per non rischiare di essere tacciati di maschilismo meglio esagerare), portavoce dei rifugiati: quelli veri ma anche dei tanti finti rifugiati; la maggior parte. Quella che dichiarava che Colonia era un simbolo della lungimiranza e del successo dell’accoglienza. Quella, ne sono convinto, che è una pedina inconsapevole pervasa di retorica e manovrata dai veri poteri che ci governano nell’ombra! Troppo facile: sparare e uccidere, con le parole usate come proiettili, chi ha fatto parte di un circo beota artefice di questo disastro di proporzioni colossali, e che adesso rilascia dichiarazioni col contagocce su quanto accaduto a Colonia sarebbe troppo facile; ed infondo, dato quello che provo per questa gente ipocrita, dedicarvi anche solo poca attenzione sarebbe un regalo, non una punizione.
No, niente di questo, quindi; niente dilungarsi in facili polemiche. Ciò che mi interessa fare è una riflessione a tutto tondo, profonda quanto basta, breve, concisa, per comprendere la gravità di quanto avvenuto a Colonia; avvenimento che segna un giro di boa nella regata della consapevolezza di ciò che ci aspetta, in Europa. Perché a Colonia non vi sono stati semplici atti di violenza ma una dichiarazione di guerra da parte di un esercito di barbari che ci ha invaso. Perché il fatto che mille persone, un branco, un esercito, in modo coordinato e nello stesso istante, avviino una azione di violenza verso i nostri cittadini non è catalogabile come episodio di delinquenza: sono stati parte di un sistema organizzato che aveva pianificato il tutto. Con odio verso le nostre vite, la nostra civiltà simboleggiata, appunto, dalle libertà femminili. Ci hanno voluto fare vedere chi comanda qui: loro! Una ragazza molestata ha dichiarato che si sentivano onnipotenti e pensavano di poter fare quello che volevano; ed è così. Non trovo le parole per spiegare la portata della gravità inaudita di tutto ciò. Davvero. E non trovo le parole per commentare il fatto che i media tedeschi abbiano sminuito e fatto arrivare la notizia solo dopo 4 giorni. Notizia che è stata trattata con i guanti, con le solite idiote e inutili dichiarazioni sul fatto che la maggior parte degli immigrati siano persone per bene. Ma come si fa a non comprendere la assoluta inutilità di queste verità? Questi commentatori sono falsi e ipocriti o sono stupidi? E come è possibile che nei media non si stia parlando del fatto che quanto avvenuto a Colonia si sia ripetuto anche a Duesseldorf , Amburgo, Salisburgo, Zurigo ed Helsinki?
Qualche settimana fa lessi una lunga intervista ad Ida Magli. In questa, l’antropologa nemica del politicamente corretto, rilasciava dichiarazioni che erano come piene di fiumi impetuosi: “i nostri governanti ci odiano, e hanno ucciso i popoli europei attraverso questa immigrazione”. I toni erano questi ma, tra le altre, vi fu una dichiarazione che mi colpì: “ormai è troppo tardi, ne sono stati fatti entrare troppi”. Mi colpì perché in quel preciso istante capii che la rotta verso gli scogli ormai è stata tracciata, non è più scongiurabile. Il pensiero e la riflessione, quindi, non possono più concentrarsi sul come risolvere la situazione ma su cosa dobbiamo aspettarci e questo possiamo farlo, partendo dalle dichiarazioni del sindaco di Colonia, procedendo a ritroso e guardando al passato.
Si, quello che è successo a Colonia ci parla del futuro dell’Europa. Quello che è successo a Colonia ci parla del passato dell’Europa. Privi di consapevolezza e autocoscienza storica a causa dell’istruzione retorica e politicamente corretta, viviamo convinti che i peggiori orrori del passato siano nati dal nulla, senza motivo, per colpa di pazzi isolati e pifferai. Sono ragioni profonde, invece, ad essere le protagoniste dei binari del tempo. Decenni, che si susseguono, lentamente ma inesorabilmente, e costituiscono humus propedeutico a qualsiasi reazione di sistema. Feedback negativi che senza alcuna possibilità di essere arrestati emergono portando a conclusione il cosiddetto “ciclo storico”, riequilibrando il sistema. E’ proprio vero: chi non conosce la propria storia è costretto a riviverla. L’Europa brucerà. Vedremo orrori, oggi impensabili, che saranno accettati come normali atti per difenderci. L’assoluta serenità con cui è stato dichiarato che gli immigrati vanno tenuti a un braccio di distanza deve aprirci gli occhi. Quale cecità intellettuale, idiozia o profonda ignoranza può non far capire la gravità di una dichiarazione di questo tipo? Quanto tempo ancora passerà prima che venga proposto di marchiarli sul braccio, per identificarli, senza che questo susciti reazioni? Quanto tempo ancora passerà prima che la diffidenza, dovuta all’aver fatto entrare masse di delinquenti senza controllo, si abbatterà sui tanti immigrati per bene che lavorano e vivono in pace insieme a noi? Quanto? Chi non ha visione d’epoca ti dice che è impossibile, che sei un profeta di sventura. Ma i processi sociologici e storici hanno maturazioni lunghe e necessitano del costituirsi di condizioni che, giorno dopo giorno, affiorano sempre più. Dieci anni fa era pensabile la situazione attuale? O chi la prevedeva venne descritto, già allora, come profeta di sventura? La dittatura del grande capitale ha avviato una tratta di schiavi, manodopera a basso costo del futuro mercato atlantico per contrastare quello asiatico. Tutto procederà spedito e questa invasione organizzata e pianificata continuerà. Con il peggiorare della situazione, la distruzione del tessuto sociale, l’esplosione delle periferie, il moltiplicarsi degli avvenimenti come quelli di Colonia, chi può affermare che non accadranno cose ben peggiori rispetto alle raccomandazioni del tenerli a distanza di un braccio? Come si fa a non comprendere la rotta che abbiamo preso? Come è possibile non comprendere che la mancanza di regole porta al caos e che il caos verrà risolto, poi, da incendi spontanei? Ignoranza è complicità!
Ciò che nessuno può levarmi dalla testa è che i governanti mondiali sanno, conoscono la storia, non fanno parte del popolo imbelle, ignorante, analfabeta funzionale, addestrato a combattere chi si opponeva e si oppone a tutto questo. Sembra quasi vi sia una volontà precisa, da parte di questi criminali che ci governano, per portarci all’inferno. Un giorno, quando questo avverrà, non dovremo mai dimenticare di chi è stata la colpa. Questi governanti criminali che hanno usato violenza contro i popoli europei saranno giudicati dalla storia!